«in futuro, forse poche email di valore sopravviveranno, e solo se ne avremo cura, ma tutte le parole ed i pensieri riversati nei social saranno persi per sempre. Usciranno dall’Infosfera della Cultura e finiranno in quella parte della Matrice più oscura, dove solo l’industria e la finanza potranno usarle, per poi gettarle via senza farsi domande non appena diventeranno voce passiva di un bilancio trimestrale»
@calamarim @informapirata @eticadigitale avevo capito l’intento, il problema ora è separare la pula dal riso…
@grabbi_it @informapirata @eticadigitale Beh, quello è il lavoro per gli storici e gli informatici che verranno. Avrebbero a disposizione la materia prima. Invece noi ci siamo persi alcuni libri di Aristotele per via della distruzione della biblioteca di Alessandria.
@calamarim questo è un luogo comune non privo di fondamento, ma la realtà è che Aristotele l’abbiamo perso perché per molti periodi non interessava più nessuno: infatti l’unico modo per mantenere viva un’opera è mantenerne interessata una comunità di lettori
@grabbi_it