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Cake day: January 29th, 2022

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  • Esprimo il mio pensiero e premetto che non so ferrato su fatti storici, professionali o che concernono la deontologia nel campo del giornalismo. Da quando l’Italia è diventata una Repubblica e, di fatto, uno stato di diritto abbiamo delegato il giudizio dei cittadini alla magistratura e al governo. IMHO ogni fatto che concerne la vita privata delle persone deve rimanere giurisdizione dello stato perchè, in teoria, è colui che è imparziale. Ovviamente si può parlare della qualunque siccome siamo in uno stato di diritto e ognuno può divulgare il proprio pensiero attraverso i mezzi a nostra disposizione; ma nel momento in cui si va a toccare la sfera privata di una persona bisogna limitare la diffusione di determinati materiali (ad esempio, chat private di messaggistica, cronologie di ricerca e visione di siti ecc…) perché inevitabilmente la suddetta persona che finisce sotto l’occhio dei media verrà messo alla gogna mediatica, sempre. Non è giusto sottoporre una persona, fosse anche il peggiore dei criminali, al giudizio del popolo perché dovremmo abbandonarlo per progredire come popolazione, perché il suddetto giudizio del popolo è quello che più si avvicina (anche se verbalmente) a quello degli animali; quest’ultimo spesso è feroce, estremo. Della serie “Ammazzatelo… Rinchiudetelo e buttate via la chiave…”. Anche se queste parole non sono riportare esplicitamente negli articoli di giornale o nei post sui vari social, nella mia esperienza, c’è sempre una vena di violenza o di estremismo anche se sottesa.