Come da titolo, qual è il vostro metodo di studio preferito?
Io continuo a saltare di palo in frasca, e capisco essere un metodo terribile: non mi creo un metodo costante, sono persistentemente indeciso.
Ho fatto buona parte di tempo ad utilizzare strumenti digitali che permettessero di mettersi a studiare senza troppi fronzoli, come Obsidian e Logseq, in cui si scrive in markdown e non si deve litigare con l’impaginazione di ogni singolo elemento.
In altri periodi ho sentito però il bisogno di prepararmi delle cose da stampare, perché mi sembra che avere la carta sotto mano aiuti un pochino. Ma nulla mi ha soddisfatto: convertire markdown in pdf con un’impaginazione personalizzata sembra un’impresa che non posso permettermi di compiere durante le sessioni, e i file di libreoffice sparsi di qua e di la rendono il tutto veramente macchinoso, sopratutto se si è abituati ad avere tutto in un “hub” principale come i metodi sopracitati.
Le altre risposte sono molto esaustive (complimenti a tutti) e sinceramente non ho molto altro da aggiungere.
Posso dirti che nel mio caso:
- le mappe mentali sono una strategia utile per sintetizzare e al contempo fissare i concetti in mente definitivamente…se ripassi solo dalle mappe mentali (ogni giorno in sessione e senza tornare a guardare gli appunti) il tuo cervello inserirà gli elementi mancanti di collegamento e questo è un buon modo per misurare la tua preparazione. Idealmente le mappe mentali sono il metodo da utilizzare quando manca poco agli esami, cioè quando non hai molto tempo ed è importante avere una sintesi strutturata di ciò che devi studiare. Anche il fatto stesso che aiutino a strutturare la conoscenza è un valore aggiunto.
- mi sono trovato bene con le flashcards di Logseq per un esame particolarmente tosto, dove il libro non era piccolo e comunque il prof voleva che sapessimo quasi tutto, esattamente come lo aveva scritto lui. Ti cito questo caso visto che le flashcards non sono state nominate. Secondo me aggiungerle in certi casi può tornare utile, quando è richiesto un alto livello di memorizzazione e anche ad es per rendere lo studio più accattivante e attivo. (Tra l’altro il metodo delle domande a sè stessi è uno dei migliori per fissare i concetti, confermato dalle neuroscienze, visto che il cervello deve andare a pescare i concetti che dovresti avere assimilato)
Premessa: a mio avviso, anche se penso sia appurato, non esiste il “miglior metodo di studio” (cioè quello più efficiente). Questo varia in base alla persona che lo applica e in base a cosa si sta studiando. Detto ciò, ti descrivo un metodo di studio molto generico.
Il metodo di studio
Fase 1 - A lezione
Indipendentemente da come tu prenda i tuoi appunti (su carta, al pc, …) cerca di focalizzarti sui seguenti aspetti:- semplicità: gli appunti non devono essere belli. È sufficiente mantenere un minimo di ordine in modo che siano facili da rileggere.
- velocità: sii sintetico (ma non troppo). Non è un dettato, perciò scrivi poco mantenendo comunque un filo logico tra ciò che scrivi.
- utilità: sei a lezione per capire ciò di cui si sta parlando. Se qualcosa non ti è chiaro alza la mano e chiedi al prof. (è lì per questo, perciò non pensarci due volte prima di farlo), altrimenti lascerai dei buchi che dovrai riempire in un secondo momento utilizzando altre fonti.
Fase 2 - A casa
Ora che hai i tuoi appunti, puoi passare alla fase più importante: la riscrittura. Ogni tot tempo, rileggi gli appunti che hai preso e riscrivili in maniera ordinata, integrando altre nozioni, immagini o esempi per facilitare la comprensione. L’ideale sarebbe farlo ogni giorno ma non si ha sempre il tempo o banalmente le energie per farlo. In generale cerca di farlo il più spesso possibile, in modo da alleggerire il carico di ogni riscrittura. In questa fase puoi occuparti eventualmente anche dell’estetica. Ciò che scrivi ora è ciò su cui baserai il tuo studio, perciò scrivilo bene.Fase 3 - In sessione
Dopo le prime due fasi, se fatte come si deve, avrai il tuo mattone di concetti da studiare. Se hai seguito bene lezione e riscritto costantemente gli appunti, ti garantisco che questa fase sarà più leggera di quanto puoi credere. Questo perché si tratta solo di rispolverare concetti che hai già compreso e riscritto più volte (la prima volta a lezione e la seconda a casa). Ti consiglio di fare schemi e mappe concettuali di tutto ciò che ti serve sapere.I mezzi
Sul pc
- Fase 1: editor di testo semplice, ti serve al più una formattazione del testo base (grassetto, corsivo, evidenziazione) e incollare immagini. Consiglio di minimizzare la complessità in questa fase.
Software: Writer (LibreOffice), Word (Microsotf), Documents (Google). - Fase 2: va benissimo uno degli editor di testo della fase 1, consentono in poco tempo di ottenere buoni risultati. Se hai voglia e tempo ti consiglio di imparare LaTex. Non è immediato come i primi, ma per quanto riguarda i risultati ottenibili è nettamente superiore (NB: non è un editor di testo).
- Fase 3: carta e penna oppure draw.io, Xmind e simili.
Questo metodo è applicabile principalmente alle materie teoriche. Per quanto riguarda la pratica il mio consiglio è di applicare il metodo per la teoria e successivamente fare molti esercizi.
Per completezza riporto altri due metodi di alcuni miei compagni di università.
- Uno si stampava le slide del prof a casa, si portava il plico a lezione e ci scriveva sopra. Metodo intelligente perché non perdi tempo a riscrivere cose standard tipo definizioni e ti consente di riportare a margine le note che i prof fanno nel corso della lezione, ovvero le cose che davvero ti servono per capire l’argomento. Contro: se il prof non ha slide/te ne condivide meno di quelle che proietta/non te le condivide prima della lezione resti a piedi.
- Un altro si è sparato un corso di dattilografia d’estate (siamo ingegneri, ci divertiamo così) solo per imparare a scrivere in maniera velocissima, senza errori e senza guardare la tastiera. A lezione usava il PC, si apriva un Word e prendeva appunti che sembrava un mitra. I vantaggi trascendono quello che è l’obiettivo iniziale, perché poi è un’abilità che ti resta per più avanti. Svantaggi: devi prenderla sul serio con gli esercizi di dattilografia e dedicarci il giusto tempo. Secondo il mio amico ne è valsa la pena (ripeto: se l’è fatto d’estate nelle vacanze il corso, quindi non aveva altro in ballo); io ci ho provato la sera dopo il lavoro e a un certo punto ho piantato lì per noia, però vivo comunque bene anche senza.
Carta e penna. Sono un grande fan di Joplin e ne vedo una serie di vantaggi che la carta non potrà mai dare, ma dopo tanti anni di studio e tante soluzioni software provate mi sono accorto che torno sempre al punto di partenza: quaderno a quadretti 0,5 e penna.
La mia è ovviamente una scelta personale, ma scrivere mi dà l’idea di iniziare già a fissare qualcosa in testa. E posso passare dalla scrittura al disegno di un grafico o di uno schema in tempo zero. Poi ho sempre avuto un po’ di memoria fotografica, ad esempio mi ricordo un concetto in base a dove l’ho scritto sul foglio e a colori/disegni attorno, usare la carta mi ha aiutato.
Sono anche io uno a cui piace testare tante soluzioni fino a trovare quella che fa davvero al caso mio e capisco benissimo quello che dici. Nella tua ricerca, mi sento di consigliarti a non cercare la perfezione in tutte le cose, perché rischia di diventare una trappola per la tua produttività. Elimina tutto il superfluo e concentrati sulle poche cose che davvero servono al tuo caso, ovvero prendere appunti e consultarli in maniera efficiente ed efficace (di nuovo, nel mio caso carta e penna mi hanno dato la risposta che cercavo).