Ah, certo, si può provare pietà anche per i soldati di un esercito che ha invaso un Paese massacrando la popolazione civile, bambini compresi. È una cosa supererogatoria, ma non impossibile. E tuttavia, una volta che hai provato pietà per l’assassino, l’assassino resta assassino e la vittima resta vittima. Sul piano della presa di posizione politica la cosa non sposta una virgola.
Fai bene a provare pietà per chiunque, ma se questo ti porta a non distinguere la vittima dal carnefice, la tua pietà di fatto è un sostegno al carnefice. Quanto alle armi, ho scritto il mio primo libro sulla nonviolenza nel 1999. E ho continuato a scriverne per vent’anni. Sarei stato felicissimo se vi fosse stata una alternativa nonviolenta in Ucraina. Non c’è. L’unico modo per fermare il fascismo di Putin è la resistenza armata.