“il problema più grande che dobbiamo affrontare è l’adesione relativamente frammentaria all’azione di sciopero” Le riflessioni di Jonathan Hopkin valgono solo per lo sciopero degli accademici in UK?
@lavoro
I lavoratori della conoscenza costituiscono una piccola porzione del mondo del lavoro, ma le criticità che stanno affrontando le loro rivendicazioni sindacali possono essere un modello di studio interessante per tutti i lavoratori del futuro.
https://hopkin.substack.com/p/exit-voice-and-the-university

  • @zerouno ma questo è proprio il punto affrontato dall’autore citato all’inizio. Il mondo accademico è strutturalmente impreparato alle mobilitazioni. Tuttavia, il cambiamento che ormai sta investendo anche i lavoratori della conoscenza, lista sensibilizzando sempre di più sulle tematiche sociali e sull’opportunità di fare gruppo, di creare massa critica

    @macfranc @lavoro

      • @zerouno le proteste sindacali sono e devono sempre essere finalizzate al miglioramento delle condizioni di lavoro. Solo nel momento in cui Questo obiettivo viene raggiunto, allora è possibile che un organizzazione sindacale possa supportare altri tipi di battaglie dal carattere più ampio. Ma la priorità è il lavoro, ossia tutelare le proprie condizioni economiche e contrattuali

        @macfranc @lavoro