Quando inizio un nuovo libro, soprattutto se parla di mondi “altri” come nel fantasy e la fantascienza, ho quasi sempre bisogno di qualche capitolo per entrare veramente nella storia. Non nego di aver riletto qualche volta il primo capitolo dopo aver raggiunto circa la metà del libro per capire meglio l’inizio.
Voi riuscite a immergervi immediatamente nell’altro mondo, oppure dovete entrare piano piano? Entrambe le opzioni sono valide, più o meno come fare il bagno al mare e l’acqua è fredda.
@blu @libri può variare moltissimo ma utimamente tendo a dare fiducia anche ai romanzi che non carburano subito. Questo sulla base di esperienze con letture che mi hanno dato grande soddisfazione solo sul finale (il più recente: Piranesi di Susanna Clarke).
Però se percepisco ‘a pelle’ una incompatibilità o un problema evidente, mollo subito (il mio record sono state tre pagine per abbandonare una lettura).Giustissimo anche questo. Effettivamente una capacità narrativa scadente si nota sin dalle prime battute.
Ci sono volte però in cui l’autore sceglie di iniziare la storia da personaggi e luoghi inaspettati, oppure lascia volutamente qualche dettaglio qua e là inizialmente incomprensibile che poi acquisisce significato più avanti. Un approccio che non amo moltissimo, in effetti. Però poi in generale il libro mi piace. L’esempio più recente che mi viene in mente è stato con Il nome del vento di Patrick Rothfuss, che ho amato.
È a questo che mi riferisco. Rileggere alcuni passaggi già superati col senno di poi.
Quest’estate invece ho letto il primo libro di Lucky Starr di Asimov, che ha un bel po’ di annetti sulle spalle e l’ho divorato in un paio di giorni invece. 😁
@Bluoltremauri
“È a questo che mi riferisco. Rileggere alcuni passaggi già superati col senno di poi.”Questo sì, su questo sono d’accordo.
Quando vai a vanti e ti accorgi che avevi gli elementi e tu lettore non li hai considerati quasi come se ti fossi ‘fregato’ con le tue mani, questo piace anche a me… ed è tecnica oltre che capacità dell’autore
deleted by creator
Domanda interessante! Allora direi in media tra le 50 e le 100 pagine. Molto dipende dal tipo di libro: quanti sono i punti di vista, a quante pagine dall’inizio si capisce come funziona il mondo magico/fantascientifico, etc… Ovviamente ci sono anche dei romanzi scritti per essere criptici e “difficili” da capire in generale, dove è complicato dire in che punto si è davvero entratз nella storia, sempre che ci si sia riuscitз (penso a “L’arcobaleno della gravità”, “Ulisse” o “Infinite jest”); oppure romanzi volutamente incompresibili per molte pagine per una precisa scelta narrativa (come “Amatissima” dove per metà romanzo non si riesce a capire cosa ci racconta Morrison, un espediente che serve a raffigurare una precisa condizione dei suoi personaggi, che diventa chiara molto avanti nella storia).
Per la mia esperienza molto dipende da come è scritto il libro. Diciamo che hai riassunto bene con questa frase:
più o meno come fare il bagno al mare e l’acqua è fredda
Delle volte mi tuffo senza pensarci, altre volte magari nemmeno me lo faccio il bagno :)
Un paio di esempi:
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Cecità (anche se non è fantasy/fantascienza): Prima difficoltà nel leggere senza punteggiatura. Dopo le prime pagine il mio cervello la inseriva in automatico :)
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Inverso (William Gibson): Dopo 50/70 pagine mi sono perso tra i personaggi e ho difficoltà nel costruire il “mondo” nella mia testa
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Attraversaspecchi: in 50 pagine ho già iniziato a “visualizzare” mondo e personaggi senza troppe difficoltà.
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