Il corpo umano sano ospita **un’abbondanza di batteri, virus e funghi **che vengono acquisiti all’inizio della vita postnatale. La maggior parte del **microbioma **si trova nell’intestino, ma esistono comunità microbiche distinte sulla pelle e nella bocca, nel naso, nei polmoni e nel tratto genitale. Il microbioma umano ha ruoli importanti nel mantenimento dell’omeostasi e l’interruzione della colonizzazione microbica di un bambino ha effetti sistemici che possono influenzare la salute più avanti nella vita, promuovendo potenzialmente lo sviluppo di autoimmunità, allergie, malattie metaboliche e persino cancro.
Gli esseri umani hanno molte popolazioni microbiche distinte e interconnesse che esercitano effetti sistemici in tutto il corpo. Comprendere i modi in cui queste comunità interagiscono fornisce informazioni su come il microbioma collettivo modella la salute e la malattia.
Consideriamo vari aspetti. Il sistema immunitario si è evoluto nel tempo in presenza di parassiti e micobatteri, oltre a tutta una serie di microrganismi ambientali con i quali siamo in contatto da eoni. Questo vale anche per il microbiota che, di fatto, oltre a farci compagnia da milioni di anni, nel suo insieme vale più del 95% di tutte le nostre cellule. Tutto questo per dire che il SI (sistema immunitario) si è dovuto confrontare con tante cose e ha trovato il suo modo di interagirci. Tutti questi microbi e organismi hanno attuato una pressione evolutiva, hanno guidato e promosso l’evoluzione del SI premiando individui che riuscivano a trovare la giusta interazione tra patogenici e commensali. Ha quindi imparato a riconoscere le diverse classi di microbi e tollerare i commensali. Il panorama microbiotico con cui l’essere umano si è dovuto confrontare, però, non è costante e si parla spesso di due grandi transizioni epidemiologiche, due momenti importanti in cui il panorama di microbi è cambiato (scusa la ripetizione).
Come ho detto l’altra volta, tutto questo quadro microbico viene genericamente chiamato Old Friends. Nel corso di milioni di anni il SI ha imparato a tollerare gli old friends non patogeni selezionando molecole e recettori che permettessero un robusto controllo e la limitazione della reattività del SI (sto arrivando al punto giuro) contro gli old friends è stato molto importante per lo sviluppo del SI rafforzandone le capacità regolatorie. Abbiamo quindi selezionato delle caratteristiche del SI che ci fanno regolare meglio la reattività contro gli old friends che poi a loro volta servivano, questi sistemi, a regolare meglio la risposta non solo contro gli old friends non patogeni ma anche contro gli allergeni e gli antigeni della flora intestinale. Per farla breve, tutti questi contatti hanno insegnato al SI a convivere, a tollerare e limitare le proprie capacità di reagire. Quando quasi tutta la popolazione umana era cronicamente infettata da parassiti, il SI ha subito una pressione evolutiva importante per selezionare, anche in presenza di immunosoppressione dovuta all’infezione cronica da parassiti, di essere in grado di attivarsi pienamente in caso di superinfezioni da altri patogeni sconosciuti. Questo ha contribuito ha selezionare nella specie umana persone con variante geniche per la produzione di molecole che permettessero lo sviluppo di risposte contro patogeni non abituali presenti in determinati luoghi. Quindi, siamo tutti predisposti a risposte protettive in presenza di moderata immunosoppressione. Nel momento in cui parassiti e old friends sono scomparsi, per fortuna aggiungerei, ci siamo ritrovati con un sistema immunitario sovradimensionato rispetto alle infezioni cui possiamo andare incontro, mancando questa sorta di tappo immunosoppressivo. Siamo quindi molto reattivi e molto più predisposti a risposte immunitarie patologiche. Questa è una delle teorie, tra le più famose, che spiega perchè ci sono oggi molte malattie immunologiche tra cui, appunto, le allergie. Per spiegare perchè nella stessa famiglia qualcuno sia affetto ed altri no, lo si può spiegare con riassortimento genetico in primis (quindi diciamo un po’ di sfortuna nell’ereditare alcuni geni o subire delle modifiche a posteriori) e poi importantissimi i fattori ambientali, che giocano un ruolo cardine nello sviluppo del SI che, dalla nascita, è molto plastico e va “allenato”. Ad esempio, per l’appunto, l’alimentazione un po’ diversa, contatti con la flora, con old friends ecc.
Scusa il pippone ma 'sta roba è veramente complicata e lunga, l’immunologia è una materia fichissima quanto difficile! Spero di aver risposto ad alcuni tuoi dubbi.
Wow che rispostona, grazie mille. Super interessante!
Prego! Però non ti prometto che sarò sempre così prolisso :D
Ahahah non preoccuparti, ho apprezzato intanto! 😁
A tal proposito, siccome non sapevo bene dove dirlo, volevo proporre un’idea per un articolo su LeAlternative. Sarebbe interessante trovare tutta una serie di alternative ai motori di ricerca e siti di tracciamento di attività in campo scientifico. Ad esempio alternative open a pubmed, google scholar, scopus ecc.
Sarebbe molto interessante ma purtroppo ho il brutto vizio di scrivere generalmente di cose che conosco, almeno spannometricamente. E non ho assolutamente la più pallida idea di cosa scrivere o di cosa proporre per un articolo del genere.
Dunque, come sempre, se qualcuno o qualcuna volesse scriverlo (almeno buttarne giù una bozza e poi io posso sistemarlo e impaginarlo) è libero di proporsi e di farlo 😊
Appena ho un po’ di tempo ci posso provare, dall’alto della mia totale incompetenza in materia informatica :D
Quando vorrai, nessun problema. Io posso sempre dare una mano per le cose che conosco e che so fare :)